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Domenico Ventura, "La tempesta", olio su tela, 2005 |
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Hernàn Chavar, "My old friend", penna e china su carta, 28 x 38 cm, 2012 |
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Salvatore Masciullo, "Senza titolo", olio su tela, 140 X 180 cm, 2012 |
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Patrizia Emma Scialpi, "Criptozoo", china su carta, 13 X 18 (4 elementi), 2011 |
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Francesco Cuna, "La terza interlocutrice", olio su tela, 50 x 60 cm, 2011 |
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Francesca Speranza, "Ozio: racconti di vita quotidiana" , Fotografia digitale
Installazione fotografica: 9 fotografie 15x2o cm |
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Giovanni Matteo, Melfi, pennarelli su carta, 50 x 70 cm | | | |
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Calura (trilogia falsificata di Sant'Ignazio), video, 2012. |
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Emanuele Puzziello, "Notturno", olio su tela, 80x100, 2012 |
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Zweisamkeit, "E riuscimmo dalla tenda a veder le stelle" - installazione sonora (bozzetto), 2012 |
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ART and ARS GALLERY si ripresenta con la
consolidata formula di promozione di nuovi e consolidati artisti
contemporanei coordinati da giovani e brillanti curatori. In questa
occasione un affiatato gruppo, curato da Lorenzo Madaro, racconterà,
attraverso dipinti, installazioni e fotografie, il controverso tema
dell'ozio.
Artisti:
Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Salvatore Masciullo, Giovanni Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello, Patrizia Emma Scialpi, Francesca Speranza, Domenico Ventura, Zweisamkeit.
Dieci nomi riflettono negli spazi di Art and Ars Gallery di Galatina
attorno a questo tema delle declinazioni plurime, attraverso le
propensioni dei numerosi linguaggi che si stemperano con il genius loci.
Pare strano parlare di un tale rapporto con il territorio in un momento
di grandi alterazioni, confronti e sollecitazioni che vengono da più
aree e che probabilmente se da una parte attirano interesse e iniettano
legittime dinamiche globali, dall’altra mettono a rischio temperamenti
visivi e percettivi legati a uno specifico luogo della geografia
emozionale di ognuno.
Non è sicuramente il caso dei dieci artisti
coinvolti per questa mostra di Art and Ars, che conferma difatti il suo
leme e la sua volontà di confronto con gli artisti del territorio, anche
con coloro che qui si sono stabiliti (anche solo idealmente) o che da
questa terra sono partiti alla ricerca di altre istanze. Hernàn Chavar,
Francesco Cuna, Salvatore Masciullo, Giovanni Matteo, Fabio Mazzola,
Emanuele Puzziello, Patrizia Emma Scialpi, Francesca Speranza, Domenico
Ventura e Zweisamkeit si sono così ritrovati a riflettere, talvolta
insieme, attorno alle declinazioni di ozio, con opere concepite ad hoc o
con lavori già compiuti che ben si prestano alle medesime riflessioni
plurali che riguardano la stessa pratica artistica intesa anche come
processo operativo. Ozio può anche esprimere un distacco, un
allontanamento più o meno frenetico rispetto alle logiche dell’attuale
sistema dell’arte globalizzato. Può quindi diventare allegoria di un
processo e di un’attenzione solitaria, periferica e riflessiva che si
propone all’interno di dinamiche che sanno però divenire corali.
Lorenzo Madaro
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