L’Ozio è rifugio e strumento d’indagine. Non l’ozio dei basilischi e dei gattopardi, ma quello di Seneca: “una sosta, non un porto”, che dà l’occasione di contemplare, scrutare, conoscere… La quiete apparente del Sud, la lentezza evocata da Franco Cassano nel suo “Pensiero Meridiano”, che permette di “aprirsi magicamente ai sogni” e di trovare “un accordo tra mente e mondo”. L'Ozio che coinvolge gli artisti che hanno deciso di collaborare a questo progetto non è una condizione stagnante ma, al contrario, è il motore della novità: permette di scavare ancora, dopo millenni nella realtà che viviamo, per offrire frammenti di verità. L’arte vuole il suo tempo, l’artista deve impadronirsene per poter pensare, elaborare, mettere in campo la sua abilità manuale, cercando il giusto equilibrio tra virtuosismo e gesto istintuale, tra esperienza personale e collettiva.

venerdì 17 agosto 2012

OZIO


Domenico Ventura, "La tempesta", olio su tela, 2005

Hernàn Chavar, "My old friend", penna e china su carta, 28 x 38 cm, 2012
Salvatore Masciullo, "Senza titolo", olio su tela, 140 X 180 cm, 2012

Patrizia Emma Scialpi, "Criptozoo", china su carta, 13 X 18 (4 elementi), 2011
Francesco Cuna, "La terza interlocutrice", olio su tela, 50 x 60 cm, 2011
Francesca Speranza, "Ozio: racconti di vita quotidiana" , Fotografia digitale
Installazione fotografica: 9 fotografie 15x2o cm
Giovanni Matteo, Melfi, pennarelli su carta, 50 x 70 cm
Calura (trilogia falsificata di Sant'Ignazio), video, 2012.
Emanuele Puzziello, "Notturno", olio su tela, 80x100, 2012
Zweisamkeit, "E riuscimmo dalla tenda a veder le stelle" - installazione sonora (bozzetto), 2012



ART and ARS GALLERY si ripresenta con la consolidata formula di promozione di nuovi e consolidati artisti contemporanei coordinati da giovani e brillanti curatori. In questa occasione un affiatato gruppo, curato da Lorenzo Madaro, racconterà, attraverso dipinti, installazioni e fotografie, il controverso tema dell'ozio.
Artisti:
Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Salvatore Masciullo, Giovanni Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello, Patrizia Emma Scialpi, Francesca Speranza, Domenico Ventura, Zweisamkeit.

Dieci nomi riflettono negli spazi di Art and Ars Gallery di Galatina attorno a questo tema delle declinazioni plurime, attraverso le propensioni dei numerosi linguaggi che si stemperano con il genius loci. Pare strano parlare di un tale rapporto con il territorio in un momento di grandi alterazioni, confronti e sollecitazioni che vengono da più aree e che probabilmente se da una parte attirano interesse e iniettano legittime dinamiche globali, dall’altra mettono a rischio temperamenti visivi e percettivi legati a uno specifico luogo della geografia emozionale di ognuno.
Non è sicuramente il caso dei dieci artisti coinvolti per questa mostra di Art and Ars, che conferma difatti il suo leme e la sua volontà di confronto con gli artisti del territorio, anche con coloro che qui si sono stabiliti (anche solo idealmente) o che da questa terra sono partiti alla ricerca di altre istanze. Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Salvatore Masciullo, Giovanni Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello, Patrizia Emma Scialpi, Francesca Speranza, Domenico Ventura e Zweisamkeit si sono così ritrovati a riflettere, talvolta insieme, attorno alle declinazioni di ozio, con opere concepite ad hoc o con lavori già compiuti che ben si prestano alle medesime riflessioni plurali che riguardano la stessa pratica artistica intesa anche come processo operativo. Ozio può anche esprimere un distacco, un allontanamento più o meno frenetico rispetto alle logiche dell’attuale sistema dell’arte globalizzato. Può quindi diventare allegoria di un processo e di un’attenzione solitaria, periferica e riflessiva che si propone all’interno di dinamiche che sanno però divenire corali.

                                                                                                                             Lorenzo Madaro

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